CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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ALLUNGARE IL PERMESSO DI SOGGIORNO PER CHI PERDE IL LAVORO: PRESIDI NELLE CITTÀ

Presidi davanti a tutte le Prefetture per estendere a 24 mesi (attualmente è di 12) il permesso di soggiorno per gli stranieri che hanno perso il lavoro. Questa l’iniziativa promossa da Cgil Cisl Uil per la mattinata di oggi, 28 giugno, a fronte del permanere di una situazione che riduce alla clandestinità tantissimi migranti che per anni hanno lavorato e pagato tasse e contributi in Italia e che si sono trovati improvvisamente privi di lavoro e, con esso, del permesso di restare nel nostro paese.

Da tempo Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto al Governo di estendere la durata del permesso per attesa occupazione a due anni, vincolando il provvedimento alla messa in atto di concrete politiche attive del lavoro.
Dal 2011 ad oggi sarebbero (secondo i dati del Ministero dell’Interno) quasi un milione i permessi di soggiorno non rinnovati, di cui almeno 400 mila per motivi di lavoro.

La crisi economica ha colpito duramente il lavoro degli stranieri, tanto che tra loro il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 17% e sono tantissimi i cittadini di Paesi Terzi che, avendo perso il lavoro, non sono riusciti a trovarne uno nuovo entro l’anno previsto dallo Stato italiano per conservare il permesso.
Inoltre non tutte le questure applicano alla lettera la circolare del Viminale del 9 luglio 2012, secondo la quale il permesso può essere rinnovato anche oltre i dodici mesi in presenza di un “reddito minimo derivante da fonti lecite non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale”.

Come risultato, una parte di loro è dovuta andarsene per cercare lavoro all’estero. Molti, però, sono finiti nella trappola del lavoro sommerso: un tunnel da cui è difficilissimo uscire, in cui vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro, e che alimenta l’illegalità, la concorrenza sleale tra le imprese e compromette la qualità economica e sociale del paese.
Per questo il sindacato sollecita la correzione di una norma troppo restrittiva. Oltre alla proroga a due anni della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione, Cgil Cisl Uil chiedono di mettere in atto di politiche attive del lavoro tese ad una maggiore inclusione sociale, di rivedere la posizione dei lavoratori stranieri che hanno perso lavoro e permesso, di combattere il lavoro nero e lo sfruttamento, purtroppo sempre più diffusi.

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