14 giugno sciopero nazionale dei metalmeccanici

14 giugno sciopero nazionale dei metalmeccanici

La decisione di scioperare e di scendere in piazza il 14 giugno a Milano, Firenze e Napoli è determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l’aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro.
Il governo e le imprese non possono scaricare sui lavoratori la nuova crisi che stiamo vivendo: per affrontare la situazione sono necessari investimenti pubblici e privati per l’innovazione, le competenze, l’eco-sostenibilità, l’occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza.
Per rilanciare il mercato interno è indispensabile aumentare i salari, ridurre la tassazione, garantire lo stato sociale.
È necessario che governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo deve adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi e a sostenere i buoni motivi per attrarre investimenti industriali. Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e incentivi per l’eco-sostenibilità del nostro sistema industriale.
Per Fim Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, sull’occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro e in questo contesto misure come il reddito di cittadinanza non possono essere sostitutive di questo impegno e soprattutto non possono essere il solo strumento di lotta alla povertà.
Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del governo che delle imprese e agire con urgenza sui seguenti elementi:

FUTURO PER L’INDUSTRIA
Difendere e aumentare l’occupazione con gli investimenti pubblici e privati, per produrre con qualità e sostenibilità sociale e ambientale, per rilanciare settori strategici del paese e re-industrializzare le aree di crisi;

AUMENTARE I SALARI
È necessario aumentare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, e attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente;

DIRITTI PER IL LAVORO
Contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell’occupazione, applicare i contratti erga omnes, ed estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargare la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori;

CONTRATTARE L’INNOVAZIONE
Redistribuire la produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione;

EQUITÀ FISCALE
Diminuire le tasse sul lavoro dipendente, lotta all’evasione, basta condoni che premiano i furbi;

GIUSTIZIA SOCIALE
Riformare l’iniqua legislazione sulle pensione, estendere e qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità;

SALUTE E SICUREZZA
Investire sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale.



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