CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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VENETO STRADE: IL SINDACATO PER UN INCONTRO URGENTE

Veneto Strade: FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – SADA Fast del Veneto si rivolgono agli Assessori regionali ai Trasporti ed al Bilancio, De Berti e Forcolin, oltre che ai Presidenti di tutte le Province venete e della Città Metropolitana di Venezia, per affrontare in un “incontro urgente” una situazione decisamente preoccupante.
Secondo il FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – SADA Fast regionali non si comprende “quale possa essere un progetto alternativo che rilanci il ruolo della società e che abbia al centro la difesa dell’occupazione e della qualità del servizio senza la ridefinizione di un nuovo assetto societario con a capo la Regione Veneto”. Per questo è necessaria “l’uscita dall’azionariato delle Province non più in convenzione (ossia tutte, eccetto Belluno – ndr), che permetta alla Regione di strutturare con Anas gli assetti definitivi della società”.

I tempi stringono ed è palpabile la preoccupazione dei lavoratori che non sanno che fine farà l’azienda e quale sarà il proprio futuro evidenziando, per altro, la particolare criticità del personale tecnico amministrativo.
La tenuta “dell’unicità dell’azienda”, ribadisce il sindacato, è una condizione fondamentale per la garanzia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori, oltre che per la qualità del servizio erogato alla cittadinanza e la sicurezza delle strade (quasi 1.000 km) gestiti dalla società.

Intanto sulla vicenda è intervenuta, con una dichiarazione, Federica Vedova, Segretaria regionale della Filt Cgil. “Chiunque legga i giornali è consapevole che ancora una volta si sta consumando una crisi aziendale che non dovrebbe esistere – dice Vedova.
“Non siamo di fronte – prosegue – ad una produzione andata fuori moda o ad un’azienda che ha sbagliato investimenti sul mercato, siamo drammaticamente di fronte ad un’azienda che eroga un servizio essenziale come la manutenzione e la gestione delle strade.
Improvvisamente scopriamo che i soldi non ci sono e che conseguentemente non solo non ci sarà più la garanzia di un servizio per i cittadini, ma che i lavoratori e le lavoratrici che materialmente ed intellettualmente garantivano quel servizio sono “beni preziosi” che questo territorio non si può più permettere.
E noi che siamo il sindacato che rappresenta quei lavoratori ci ritroviamo ancora una volta a domandarci cosa accadrà e cosa è possibile fare per evitare questo scenario drammatico… per tutti!
È certo – aggiunge Vedova – che non smetteremo di avere bisogno delle strade, ma è probabile che quel mondo fatto di persone, di competenze, di qualità del servizio e di standard minimi di sicurezza lo si voglia abbandonare come un lusso che non possiamo più permetterci.

L’unica soluzione è quella avanzata dalla Regione Veneto che propone di acquisire la maggioranza azionaria della società, previa uscita delle province non convenzionate e l’entrata di Anas. Rimane l’unicità dell’azienda, il servizio ai cittadini e l’occupazione: noi la condividiamo!

È invece probabile che qualcuno pensi di spezzettare e affidare quello stesso servizio.
Non importa che fine faranno i dipendenti di Veneto Strade, non importa che non esista una vera clausola di salvaguardia a garanzia dei lavoratori, non importa sapere quale sarà il contratto di riferimento che rappresenterà quegli stessi lavoratori che dovessero fare il servizio.
Ed evidentemente poco importa se tutti noi, tutte le persone che abitano questo territorio e tutte quelle che lo attraversano, non abbiano nessuna voce in capitolo relativamente ad un proprio diritto.

Ma non staremo a guardare qualcosa di inevitabile, così come non smetteremo di comunicare e di informare, così come di manifestare e di dire la verità. Non smetteremo – conclude Vedova – di stare dalla parte dei lavoratori e dei cittadini”.

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