L’immigrazione in Veneto è sempre più femminile (53%), sempre più europea (58%) e non è in crescita (-2,5% in un anno).
Il dato riflette un calo di attrattività della regione che dal 2008 al 2016 ha perso 5.537 maschi di origini straniere di cui 2.971 lavoratori assicurati all’Inps. Nel contempo sono aumentate le donne (+36,361) soprattutto quelle provenienti dai paesi dell’est europeo che da sole sono arrivate a rappresentare il 33,10% dell’intera popolazione immigrata. Insomma, più badanti e meno operai, a dimostrazione del fatto che i flussi migratori si dirigono laddove c’è domanda di lavoro ed il Veneto, uscito dalla lunga crisi ed ancora connotato da precarietà, non sembra più una meta ricercata.
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