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SICUREZZA SUL LAVORO: DOV’È IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI? PRONTI ALLA MOBILITAZIONE

All’annuncio della morte dopo 7 mesi di agonia di Marian Bratu, vittima assieme ad altri compagni di lavoro di un gravissimo incidente alle Acciaierie venete, il segretario generale della Cgil del Veneto. Christian Ferrari chiede conto degli impegni allora assunti dalla regione, a partire dall’assunzione di 30 ispettori Spisal. Il 2018 volge al termine, la situazione si è aggravata, ma gli organici degli Spisal sono rimasti com’ erano: assolutamente carenti. Se nel giro di poco tempo non dovessero emergere riscontri positivi, il segretario della Cgil annuncia il rilancio della mobilitazione regionale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Di seguito la sua dichiarazione:
“Il bilancio dei morti sul lavoro in Veneto nel 2018 è terribile. Siamo a quota 69. L’ultimo questa settimana: Marian Bratu, l’operaio colpito dal terribile incidente delle Acciaierie Venete dello scorso maggio, che aveva già fatto una vittima, Sergiu Todita, deceduto a poche settimane dall’evento.
Questo autentico dramma colpisce tutte le province venete, anche se con gradazioni diverse: 18 incidenti mortali a Verona, 15 a Treviso, 11 a Venezia, 8 a Vicenza, 6 a Belluno, 5 a Padova, 3 a Rovigo.
Cgil, Cisl e Uil, di fronte ai numeri in continua crescita, si erano mobilitate già la scorsa primavera: nei luoghi di lavoro, nel dibattito pubblico, a livello istituzionale. A coronamento di questo impegno: prima la grande manifestazione unitaria di Padova lo scorso 26 maggio, poi la firma del 17 luglio, in Regione Veneto, del piano strategico regionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Quell’intesa prevedeva, tra le altre cose, l’impegno solenne ad assumere – entro il 2018 – 30 nuovi Ispettori Spisal, come prima misura di un piano pluriennale di rafforzamento degli organici – oggi drammaticamente carenti – di un servizio pubblico decisivo per attuare con efficacia le politiche per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Siamo a 3 giorni dalla fine dell’anno e questo impegno fondamentale del piano strategico non è stato rispettato.
Cgil Cisl e Uil hanno più volte incalzato il Presidente Zaia sul punto. Al nostro ultimo sollecito, il Presidente ha assicurato un imminente incontro con l’Assessore Manuela Lanzarin.
Coglieremo ovviamente anche questa occasione – per la quale tuttavia non è ancora stata stabilita una data – per ribadire le nostre richieste. Ma non intendiamo accettare ulteriori rinvii.
Superato il 31 dicembre, saremo di fronte ad una palese violazione dei patti da parte della Regione, nonostante in sede di sottoscrizione fossero già stati individuati i fondi necessari.
In mancanza di atti formali, con l’inizio del nuovo anno, saremo così costretti a riaprire la vertenza e rilanciare la mobilitazione, coinvolgendo di nuovo le lavoratrici e i lavoratori veneti, che avevano sostenuto la richiesta di impegni precisi sia da parte della Regione Veneto, che da parte delle associazioni datoriali.
Non accetteremo che il 2019 sia un altro annus horribilis per i morti sul lavoro in Veneto.
La salute e la sicurezza sul lavoro rappresentano una questione di civiltà, e una condizione essenziale per costruire un modello di sviluppo veramente moderno, innovativo e inclusivo per il Veneto come per l’intero paese”.

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