La Cgil del Veneto ha presentato alla seconda Commissione Consiliare le proprie osservazioni sulla nuova legge (Pdl 153) che dovrà disciplinare le attività di cava nella regione.
Nell’articolato documento la Cgil sostiene alcune linee di intervento tese a ridurre il consumo di un bene non rinnovabile e a favorire il riutilizzo di materiali da recupero.
La legislazione veneta è in ritardo. La normativa sul Piano Regionale delle Attività di Cava è vecchia di 35 anni e va assolutamente aggiornata anche alla luce dei mutamenti intervenuti. Per questo la Cgil chiede “una sede di confronto più organico su una materia così complessa e delicata” ed avverte l’esigenza di una “forte discontinuità” a fronte delle tante criticità emerse. La nuova legge, aggiunge la Cgil, deve essere l’occasione per “indirizzare il Veneto verso un modello produttivo ed una gestione del territorio più attenti alla salvaguardia ambientale, alla sostenibilità e all’innovazione”.