CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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NESSUNA AUTONOMIA SENZA GARANZIA DI UNIFORMITÀ DEI DIRITTI

“Esprimiamo preoccupazione per la volontà politica del Governo di accelerare nell’attuazione delle procedure avviate dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in materia di autonomia differenziata e per il coinvolgimento, seppur con intensità e modalità ad oggi differenti, di ulteriori dieci Regioni a statuto ordinario”. Lo dice in una nota la segreteria nazionale della Cgil.

“Pur sostenendo da sempre la necessità di un sistema istituzionale decentrato – sottolinea la nota– riteniamo sia prioritario garantire l’unità del sistema paese e l’esigibilità dei diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale”. Per questo “ribadiamo l’assoluta contrarietà all’idea sottesa a queste iniziative, secondo cui l’efficienza, il benessere, gli stessi diritti fondamentali siano un bene limitato e non che la loro estensione sia una condizione di sviluppo necessaria per tutti”. Inoltre per la segreteria confederale della Cgil “è sbagliato pensare che problematiche comuni a tutto il paese siano affrontabili con la ‘regionalizzazione’ della rivendicazione, e che decentramento e autonomia siano strumenti da utilizzare per cristallizzare, se non incrementare, le disuguaglianze tra territori invece che per ridurle”.
“La Cgil dunque – prosegue la nota – è impegnata in un percorso di iniziativa e di confronto con tutti i soggetti istituzionali, finalizzato a far sì che non sia attuato nessun riconoscimento di maggiore autonomia in assenza di una legislazione nazionale che garantisca l’uniformità dei diritti civili e sociali; e che sia definita una legge quadro con i criteri da adottare per l’attribuzione delle ulteriori risorse e delle funzioni”. Inoltre la Confederazione chiede “il rispetto del dettato costituzionale, che prevede il coinvolgimento del Parlamento, e che non si dia seguito a improprie procedure di delegazione legislativa che demandino al Governo o a Commissioni di dubbia legittimità la definizione dei termini delle intese”.
Per la segreteria nazionale della Cgil, infine, “la Conferenza delle Regioni deve assumere un ruolo di coordinamento e un orientamento comune in questo processo”, e “le parti sociali devono essere coinvolte a livello regionale e nazionale nei tavoli di confronto che definiranno i termini delle intese tra Stato e singole Regioni”.

In tema di autonomia la Cgil del Veneto ha prodotto una scheda che illustra il percorso, i contenuti e le proposte della Regione Veneto.
Valutando le evoluzioni intervenute, con particolare riguardo all’iter procedurale che ridimensiona il ruolo del Parlamento (chiamato ad approvare una legge delega che demanda l’effettiva definizione al Governo sulla base del lavoro di una commissione paritetica), la Cgil regionale afferma che “prima della prosecuzione e conclusione del previsto iter istituzionale è necessaria la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per tutti gli ambiti di attribuzione di competenze, l’approvazione delle leggi di principio sulle materie a legislazione concorrente e in particolare la definizione di una legge quadro di riferimento per la concreta attuazione dell’art. 116 della Costituzione valevole per tutti i negoziati e per tutte le possibili intese”.

La scheda predisposta dalla Cgil del Veneto

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