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MERCATONE UNO: PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO

mercatoneUnoDomenica invasione e chiusura a Curtarolo, martedì sit in a Noventa. mercoledì si replica a Tribano. Altissime le preoccupazioni sul futuro occupazionale.

Dopo lo sciopero indetto domenica dai dipendenti della Mercatone Uno di Curtarolo, che si sono ribellati alla pretesa della proprietà di affrontare in dieci l’ “assalto” di 3.000 clienti accorsi per una svendita che non lascia presagire nulla di buono a proposito dell’ evoluzione della crisi dell’ azienda, il pomeriggio di martedì 24 marzo, alle ore 16, davanti alla Sede di Noventa, i Sindacati hanno organizzato un Sit in di solidarietà con lo sciopero di Curtarolo tuttora in corso e per chiedere chiarezza sul futuro occupazionale dei lavoratori padovani e veneti che rischiano di perdere la propria occupazione.

Mercoledì 25 marzo, invece, per tutta la mattina si tiene un’ assemblea dei lavoratori della Mercatone Uno di Tribano.

“Chiediamo – dichiara Cristian Vicoletti, segreteria provinciale Filcams Cgil – l’intervento della Regione Veneto e delle Istituzioni locali per sostenere la lotta dei lavoratori a tutela dei loro diritti e del loro futuro occupazionale. Rischiamo di perdere decine di posti di lavoro nella nostra Regione, con conseguenze drammatiche per tante famiglie che rimarrebbero senza risorse indispensabili per vivere dignitosamente”.

COSA SUCCEDE AL MERCATONE UNO? 

Il gruppo (79 punti vendita e 3.500 dipendenti diretti), in una forte posizione debitoria, ha presentato richiesta di concordato preventivo cui sono seguite 3 manifestazioni di interesse di potenziali acquirenti, che si spera si traducano a breve in proposte di acquisto concrete.

Al momento la situazione è alquanto incerta ed oscura; appare tuttavia certo che il numero dei negozi coinvolti sia poco più del 50% considerando che lì sono state autorizzate le svendite e comunicata la chiusura entro il 27 aprile.

In questi giorni i lavoratori di molti punti vendita stanno incrociando le braccia per protestare contro la gestione aziendale e la possibile prossima chiusura. “In tutte le regioni ed in tutti i territori – osserva la Filcams – l’avvio della svendita delle merci e l’annuncio delle prossime chiusure da parte dell’azienda ha fatto alzare la tensione”. Anche perchè “arrivati a questo punto, se non si dovesse concretizzare a breve una delle manifestazioni d’interesse presentate, é chiaro che la procedura concordataria potrebbe degenerare e trasformarsi in fallimento”.

Per il primo di aprile è convocato un incontro al Mise cui, oltre che al Ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali si sono rivolte affinchè si trovino risposte per tutti i lavoratori di Mercatone al fine di salvaguardare al massimo l’occupazione, anche in termini di ammortizzatori sociali.

Oltre ai 3.500 dipendenti diretti al Mercatone operano 400 lavoratori con contratti di associazione in partecipazione che non hanno diritto a nessun ammortizzatore sociale e in caso di fallimento non avrebbero nemmeno lo status di creditori privilegiati.

 

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