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LETTERA AI PARLAMENTARI IN DIFESA DELLA LEGGE CONTRO IL CAPORALATO

La legge 199, di contrasto al caporalato, non deve essere indebolita. Lo sostiene la Flai dopo che i ripetuti attacchi di Salvini e Centinaio hanno destato preoccupazione circa un depotenziamento della norma.
Così la Flai Cgil, assieme a Terra!Onlus, Uila Uil e altre numerose realtà della società civile come Libera, Amnesty International, Emergency, Oxfam e alcune personalità, ha scritto un lettera a tutti i deputati e senatori per chiedere che la legge 199/2016 contro lo sfruttamento e il caporalato non si tocchi e non si manometta.

La legge 199 – si legge nella lettera – inasprisce il quadro normativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, ma prevede anche azioni positive, come la Rete del lavoro agricolo di qualità e le sue sezioni territoriali, che sono volte a prevenire tali fenomeni e a prevedere collocamento e trasporto legale per le imprese e per i lavoratori agricoli”.
La legge 199/2016, prosegue la lettera, “è per gli scriventi un atto di civiltà di cui il precedente Parlamento ha saputo farsi carico, e che rappresenta una prima risposta alle tante, troppe morti nei campi italiani. Da Paola Clemente a Soumayla Sacko, le vittime di questa schiavitù moderna chiedono rispetto e azioni concrete. Per questo riteniamo che la legge 199 vada considerata un caposaldo della nostra architettura normativa”.

Da qui la richiesta ai parlamentari “di impegnarsi affinché non venga indebolita in alcun modo bensì implementata con altre norme che, estendendo le responsabilità a tutta la filiera produttiva, garantiscano piena trasparenza in ogni passaggio e mettano i consumatori in condizioni di giocare un ruolo attivo nello scoraggiare le aziende che non rientrano nella legalità”.

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