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GARA A SE’ PER BELLUNO, NELL’AFFIDAMENTO SERVIZI DI TRASPORTO TRENI E BUS

Gare per l’affidamento dei servizi di trasporto: Belluno scorporato dal Veneto. Sarà un lotto a sé con gara unica per treni e bus. Le preoccupazioni della Filt Cgil.Con 24 voti su 46, grazie alla convergenza dei consiglieri bellunesi di maggioranza e di opposizione su un  emendamento presentato dal consigliere Pd Sergio Reolon, il Consiglio regionale ha dato il via libera alla gara unica per il servizio di trasporto pubblico integrato nella provincia di Belluno, scorporando l’appalto per la gestione delle direttrici ferroviarie Calalzo-Padova e Calalzo-Venezia dalla gara che coinvolgerà il resto del Veneto.

Preoccupazioni vengono espresse dalla Filt regionale che ha diramato la seguente nota:

“In premessa corre l’obbligo di ricordare che la maggioranza del Consiglio, votata dai veneti nel 2010, si è ormai da tempo liquefatta.

Questo ha due immediate nefaste conseguenze:

  1. Il notevole ritardo, inqualificabile e inaccettabile, della discussione sul bilancio ( prigioniero dei veti contrapposti e richieste dei consiglieri attenti alla prossima campagna elettorale) e della possibile approvazione. Questo ritardo ha delle conseguenze dirette sulle centinaia di Enti e aziende che erogano servizi per conto della Regione che stanno attendendo i corrispettivi da gennaio 2015. Basta pensare per il nostro settore alle aziende del TPL o della viabilità.
  2. Le votazioni su materie “delicate” come la pianificazione dei trasporti pubblici che mettono bene in risalto la sofferenza e la “confusione” interessata della passata maggioranza consiliare. Questo consente di fare scelte che si possono in breve tempo rivelare degli autentici autogol.

Le Organizzazioni sindacali  regionali dei trasporti hanno sempre ritenuto necessario mantenere un unico bacino regionale ferroviario per la gara, ponendo in tempi lontani l’esigenza di integrare parimenti il trasporto pubblico locale automobilistico. L’assessore Renato Chisso ha resistito definendo bacini provinciali per il TPL non ferroviario, come transito verso la gara regionale integrata.

Il frazionamento in più lotti del servizio ferroviario è stato lungamente da noi illustrato come deleterio e sbagliato perché riduce economie e sinergie di scala e finisce per costare il 15-20% in più a parità di servizi offerti all’utenza.

L’emendamento Reolon, votato ieri in Consiglio introduce una “separazione” del servizio TPL in provincia di Belluno.

Di recente abbiamo svolto appositamente lo studio del traffico sulle tratte Padova – Calalzo e Venezia – Calalzo (scaricabile dal sito www.filt.veneto.cgil.it) atto a dimostrare l’attuale condizione del servizio e avanzato proposte utili al rilancio delle tratte oggettivamente con i maggiori problemi.

Non vorremo che questa “separazione” dal resto del Veneto produca il risultato, certamente non voluto e teorizzato dai politici della provincia, di chiudere il servizio ferroviario in provincia di Belluno e di mettere in oggettiva difficoltà l’azienda che offre il servizio su gomma.

La gara “a scala ridotta su dimensione provinciale” non è da sola di certo la soluzione dei problemi del territorio provinciale di Belluno. Si dovrebbe partire dai flussi della domanda potenziale e reale; dai costi del servizio; dallo studio attento dell’integrazione gomma – ferro; dalle risorse reali a disposizione per l’infrastruttura e il materiale rotabile indispensabili per bandire una gara che non vada deserta.

Non vorremo che si sogni il servizio oggi esistente in Val Venosta o Val Pusteria a cura della Provincia di Bolzano perché sono due mondi vicini geograficamente ma molto lontani in termini di risorse economiche, culturali, sociali.

Riteniamo che l’obiettivo di migliorare il servizio di trasporto pubblico locale sia da noi perfettamente condivisibile sia per Belluno sia per l’intera Regione a condizione che il confronto avvenga su percorsi reali e su effettive risorse disponibili.

Non vorremo vivere dopo l’attuale condizione del settore viabilità privo di risorse nel bellunese, una nuova stagione prossima senza adeguati collegamenti perché privi di redditività soprattutto se come richiesto dalla Regione il servizio ferroviario passa a breve da costo “ catalogo” a costo “conto economico”.

Siamo interessati al confronto perché riteniamo che questa “separazione” sia utile affrontarla con giudizio analitico su vantaggi e svantaggi avendo cura di non porre in difficoltà, oltre il necessario, né i diritti dei lavoratori ferrovieri né dei pendolari e utenti del servizio di TPL sulla tratta interessata”.

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