CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Brugnaro sul lavoro di migranti: atteggiamento schizofrenico!

Questa la dichiarazione di Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto, e di Ugo Agiollo, segretario generale Cgil Venezia in merito alle affermazioni del sindaco di Venezia sul lavoro dei migranti

“Il Sindaco di Venezia, su una questione delicata e difficile come quella dei migranti, dei profughi, dei richiedenti asilo, dovrebbe evitare di fare propaganda e avanzare proposte serie. Le persone si pagano per le ore lavorate e non meno. L’orario di lavoro, in generale, va ridotto e non aumentato, anche per dare a tutti la possibilità di lavorare. L’integrazione si fa con le risorse e le strutture necessarie, ossia con una strategia esattamente opposta a quella che la sua parte politica ha messo in atto, prima con la legge Bossi Fini e poi con i Decreti “insicurezza” che hanno contrastato la regolarità dei migranti e favorito la clandestinità.

E lo ha fatto, tra l’altro, sostenendo che l’immigrazione va impedita per non abbassare i diritti dei lavoratori italiani, salvo poi non fare nulla per tutelarli, anzi sostenendo provvedimenti che hanno ridotto le tutele e precarizzato il lavoro. Le parole di Brugnaro confermano questo atteggiamento schizofrenico: fingere di preoccuparsi dei lavoratori italiani, per lanciare invece proposte che favoriscono lo sfruttamento dei lavoratori migranti. Dire di persone che attraversano il deserto, il mare, i campi di prigionia, ogni genere di violenze e soprusi pur di fuggire da condizioni di vita inimmaginabili, che vengono qui per “bighellonare“, o lasciarlo intendere, vuol dire non avere nessuna attenzione alle sofferenze di buona parte di chi oggi abita il mondo. E vuol dire non sapere, o fingere di non sapere, che tanti lavoratori stranieri fanno funzionare le nostre imprese (sono il 30% nel manifatturiero) e sono indispensabili per le nostre famiglie. Molti di loro, andrebbe ricordato a Brugnaro, non hanno avuto la possibilità di entrare regolarmente nel nostro Paese e sono riusciti ad ottenere il permesso di soggiorno solo successivamente, dopo una fase vissuta in clandestinità. Questo succede quando su questi temi anziché fare politica di coesione ed inclusione, si fa propaganda.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Indebolire gli Sprar, tagliare i fondi per l’integrazione (senza la quale nessuna opportunità lavorativa si aprirà per queste persone), rendere impossibile la regolarizzazione, stabilire flussi regolari di dimensioni ridicole rispetto alle necessità del sistema economico: è questa la politica dei partiti che sostengono il Sindaco di Venezia. Solo cambiando approccio e politiche potremo affrontare in maniera intelligente, inclusiva e positiva tutti questi temi, compreso quello della sicurezza nei nostri territori.
Viceversa, finché si rimarrà sul piano delle ”provocazioni” e della propaganda, ci si potrà forse guadagnare un po’ di attenzione mediatica, ma non si darà alcun contributo a fare un passo avanti nella direzione giusta”.

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