Con il Jobs Act salta nei fatti l’ obbligo da parte delle imprese di rispettare la graduatoria per l’assunzione dei disabili. All’articolo 6 si afferma, infatti, che “i datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici assumono i lavoratori mediante richiesta nominativa”. Significa il superamento della legge 68/99 sull’inserimento lavorativo dei disabili laddove garantiva la non discriminazione nell’accesso al lavoro dei portatori di handicap. Tale scelta penalizzerà i disabili più gravi poiché è evidente che molte imprese, avendo facoltà di scegliere, opteranno per chi ha il grado di invalidità più basso e tenderanno ad escludere i disabili psichici.
Il decreto è adesso all’esame delle commissioni lavoro di Camera e Senato. La Cgil, assieme alle associazioni dei disabili, è mobilitata ed impegnata a chiedere modifiche a partire dai punti più critici.
Sulla questione una nota (leggi QUI) di Nina Daita, responsabile del coordinamento nazionale disabili della Cgil