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APE: È SUFFICIENTE LA CERTIFICAZIONE DELLA CASSA EDILE

Finalmente l’Inps ha corretto la circolare sull’accesso all’anticipo pensionistico per gli operai edili che per dimostrare di possedere il requisito richiesto degli ultimi 6 anni su 7 di continuità contributiva non dovranno più cercare l’attestazione dei vari datori di lavoro ma potranno presentare la certificazione rilasciata dalle Casse edili.
È il risultato dell’iniziativa del sindacato che si è attivato in tutti i modi ed ha dato vita a presidi ed iniziative di mobilitazione affinché fosse superato uno scoglio che rendeva complesso per molti edili recuperare la documentazione richiesta, soprattutto se – come avviene spesso nella categoria – impiegati negli ultimi anni in più imprese, alcune delle quali magari nemmeno più attive.

Ora la direzione centrale delle pensioni dell’Inps ha integrato la precedente circolare con il messaggio 2884, aggiungendo ulteriori specifiche sulle modalità di presentazione delle domande per accedere all’Ape.

“Con riferimento alla categoria degli operai edili – si legge nel testo – in considerazione delle segnalate difficoltà di reperire il datore di lavoro per la sottoscrizione della relativa attestazione (modello Ap116), il richiedente potrà farsi rilasciare idonea dichiarazione, sottoscritta dal responsabile della cassa edile, dalla quale risultino i periodi durante i quali egli è stato iscritto alla cassa. Tale dichiarazione dovrà essere allegata alla domanda telematica e il richiedente dovrà dichiarare nel campo note (presente nella scelta prodotto) che, stante l’impossibilità di reperire il datore di lavoro, è stata allegata la dichiarazione delle casse edili interessate, al fine di consentire ai competenti uffici del ministero del Lavoro, dell’Inal e dell’Inl le verifiche di competenza”.

Il segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, si dichiara soddisfatto: “Il mio primo pensiero va a quei lavoratori, circa 2 mila dei 23 mila over 63 che stanno ancora sulle impalcature, che possono tirare un sospiro di sollievo e forse finalmente poter guardare al proprio futuro con maggiore serenità. Sapere di aver contribuito, insieme a Filca Cisl e Feneal Uil, a modificare una circolare ingiusta e a restituire ad alcuni lavoratori il diritto a scendere dalle impalcature e godersi finalmente la propria pensione, è per noi una soddisfazione enorme, che ci riempie di orgoglio. Per questo devo ringraziare tutte le nostre strutture, gli iscritti, i lavoratori che, con la loro incessante mobilitazione hanno contribuito in modo determinante a raggiungere questo importante obiettivo. Le casse edili sono già in condizioni di poter certificare rapidamente la continuità contributiva, la macchina è pronta per rispondere immediatamente alla richiesta del lavoratore”.

Genovesi ricorda che la scadenza per presentare le domande è il 15 luglio e che nelle sedi della Fillea Cgil funzionari ed operatori sono a disposizione per la predisposizione delle domande telematiche. “È importante sapere – aggiunge – che le documentazioni possono essere allegate successivamente, ma la richiesta deve essere priva di errori. Sul sito della Fillea nazionale (www.filleacgil.net) si trovano gli indirizzi delle sedi in tutta Italia e l’opuscolo dell’Inca contenente le informazioni sui requisiti per l’accesso all’anticipo pensionistico”.

Per la Fillea rimane però il tema dei “paletti” per l’accesso all’Ape, come spiega ancora Genovesi: “Ci sono 21 mila lavoratori over 63 che a oggi non hanno i requisiti per accedere all’Ape, perché nel nostro settore 36 anni di contributi, sui cui gli ultimi 6 su 7 continuativi, sono condizioni che solo in pochi possono raggiungere, per le caratteristiche strutturali del lavoro edile, frammentato, discontinuo e segnato generalmente da lunghi periodi di non lavoro e carriere in cui il lavoro nero e grigio rappresentano purtroppo una costante generalizzata. Continueremo dunque la nostra battaglia per cambiare i requisiti dell’accesso alla pensione anticipata e per garantire che sulle spalle degli edili al peso di un lavoro gravoso e faticoso si aggiunga anche la disperazione per una pensione inarrivabile”.

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